Missione Cassini: pronti per il gran finale..

PIA21339_modestImage Credit: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute

Non é trascorso neanche un anno dall’amaro finale decretato per la pur meravigliosa Missione Rosetta che i simpaticoni della NASA/ESI/ASI stanno per mettere a segno un altro commovente colpo di scena.

E’ programmata infatti per il 15 settembre 2017 la conclusione della missione della sonda Cassini-Huygens. Lanciata nell’ottobre del 1997 e composta da l’orbiter Cassini e dal lander Huygens ha avuto il compito di esaminare da vicino Saturno e le sue lune, entrando nell’ orbita del gigante gassoso, allo scopo di approfondire le nostre conoscenze sulla struttura e la composizione fisica e le dinamicità di tutto il complesso sistema. Precedentemente solo la missione Pioneer 11 e le Voyager 1 e 2 hanno avuto l’onore (e l’onere..) di fargli visita.

Grazie ai suoi tre generatori a radioisotopi ed una strumentazione al top delle prestazioni, in questi 20 anni la sonda della Missione Cassini ci ha deliziato con numerose scoperte tra le quali la scoperta di una atmosfera su Encelado.

Una missione complessa e ricca di immagini straordinarie che la sonda ci ha reinviato a terra e che possiamo ammirare nella gallery della JPL.

La missione nominale sarebbe in realtà terminata nel 2008 ma essendo la sonda ancora ben operativa ed essendo stati trovati i finanziamenti per prolungarla, ci troviamo adesso nella cosiddetta mission extended (Cassini Equinox, fino al 2010 e Cassini Solstice fino al 2017). L’estensione della missione ha permesso alla NASA di scoprire la presenza di di propilene nella bassa atmosfera di Titano, il più grande dei satelliti che orbitano attorno a Saturno.

Dal 26 aprile 2017 siamo entrati nella fase denominata Gran Finale nella quale la sonda viaggia in un percoso ellittico che la porterà a “tuffarsi” letteralmente tra gli anelli del pianeta. Le “orbite-tuffi” previste sono 22 (attualmente siamo alla 20esima, in progress). Ognuna di queste ultime 22 orbite richiede circa sei e mezzo giorni per essere completata. Qualche dato? Quando Cassini è più vicino a Saturno durante ogni orbita, la velocità della navicella varia da 121.000 a 126.000 chilometri all’ora, a seconda dell’orbita! Non solo “gran finale” perché sono le ultime orbite, bensì perché sono grandiose! Nessuna altra sonda ha compiuto una simile impresa prima di adesso e le immagini che ci vengono restituite mostrano una parte inesplorata e misteriosa come gli anelli di Saturno e la sua atmosfera superiore, tanto belle da sembrare quasi finte.

Godiamoci allora questi ultimi momenti inviati dalla sonda prima del finale di cui dicevamo prima, che consisterà nell’esecuzione di una traiettoria per entrare nell’atmosfera di Saturno con conseguente distruzione della sonda. Un finale cruento ma dovuto: i dati di Cassini hanno evidenzato come le due lune di Saturno, Encelado e Titano, abbiano delle potenzialità per ospitare ambienti abitabili o prebiotici.  Per evitare che la sonda Cassini in orbita possa scontrarsi in futuro con una di queste lune, la NASA ha scelto di disporre in modo sicuro della nave spaziale nell’atmosfera di Saturno. Ciò assicurerà che Cassini non possa contaminare eventuali studi futuri di abitabilità e di vita potenziale su Encelado e Titano. Preparate lo stesso i fazzolettini… 😉

Roberta Gori