Un po’ di caldo in arrivo

Come avevamo anticipato da qualche giorno, fra mercoledì e gli ultimi giorni della settimana arriverà un po’ di caldo estivo anche sulle nostre lande. Secondo il nostro punto di vista questa fase, di breve durata fra l’altro, non avrà nulla di eccezionale rientrando nei canoni degli eventi che si possono comodamente verificare nell’ultima parte di maggio. Ovviamente c’è chi ne ha già approfittato per motivi commerciali per dare il solito nome ad effetto (liberi di farlo, per carità!) al classico promontorio di alta pressione di origine continentale africano, ma lasciando perdere i vari Annibali, Scipioni Asdrubali e Cacasenni ne vogliamo approfittare per farvi capire che questa figura barica è la stessa in tutte le stagioni (a differenza dei cicloni che nascono, si evolvono e si dissolvono) ovvero anche l’alta pressione denominata “africana” fa parte della cintura delle alte pressioni sub-tropicali (di cui fa parte anche l’Azzorre) presente in modo stazionario e permanente sulle solite zone e che ogni tanto, per motivi dinamici, si presenta anche in zone a latitudini più settentrionali. La mossa è più o meno la solita e ve la facciamo vedere nella grafica:

CARTA

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una saccatura atlantica si allunga dal nord-Europa fino alla penisola Iberica o addirittura fino alle coste marocchine con discesa di aria più fredda ad ovest della saccatura. Dalla parte opposta abbiamo il moto contrario ovvero la risalita di aria calda e stabile verso nord, nel lato orientale della zona di bassa pressione (fase ascendente). Uno scambio meridiano come da sempre esiste nella circolazione atmosferica, un autoregolazione del clima dei due emisferi, in modo tale da riequilibrare il surplus termico delle zone equatoriali e tropicali e il deficit termico delle zone polari. Senza questo meccanismo l’equatore sarebbe sempre più caldo e i poli sempre più freddi. Talvolta questa circolazione risulta statica per un lungo periodo apportando sulla nostra penisola ondate di calore piuttosto rilevanti, con passaggio di aria calda e secca dal deserto che poi tende all’umidificazione grazie al passaggio dei nostri mari di ponente. Non sarà questo il caso dei prossimi giorni poichè la struttura depressionaria ad ovest del continente tenderà sul finire della settimana in qualche modo ad evolvere verso levante e a spazzare la cresta anticiclonica. Presumibile quindi un ritorno all’instabilità con termiche che si dovrebbero riportare entro valori più normali.

Anche prendendo in esame il modello matematico d’ensemble (ENS GFS) possiamo notare che il picco termico a 1500 metri sarà abbastanza breve:

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Le temperature massime, specie nelle aree più interne della nostra regione potrebbero avvivinarsi o toccare i 30°, per la prima volta quest’anno, ma ricordiamoci che siamo ormai prossimi all’estate meteorologica che aprirà il battenti il 1° giugno.

Alessandro Nardi