M. Castel Giudeo (1037 m) e M. Traforata (1030 m)

Il Monte Castel Giudeo con la sua vetta di 1037 m, è la seconda cima in altezza dopo il Monte Sant’Egidio (1057 m), della zona montana a est di Cortona; parte della catena appenninica che ha il nome di Montagna Cortonese e che separa l’alta valle del Tevere e la Valdichiana. Il Monte Traforata (1030 m) è la terza cima in altezza e si trova accanto al Castel Giudeo e, per questo motivo, metto questi due monti in uno stesso articolo.

Per raggiungere questi due monti dobbiamo andare sopra Cortona, per la strada che va a Portole.

Una vista del paesino di Portole (824 m), con sopra i Monti Castel Giudeo e Traforata.

A Portole la strada si biforca in due (c’è un bivio): bisogna andare all’interno della biforcazione, su una strada un po’ sconnessa con inizialmente una forte pendenza. Meglio avere un’auto 4×4 se non vogliamo correre rischi.

Non possiamo raggiungere la vetta dei monti con l’auto perché c’è il divieto.

Meglio così: si rispetta la natura ed è un’ottima occasione per camminare un po’ all’aria aperta e vedere meglio il paesaggio.

In cammino verso la vetta del Monte Castel Giudeo, le pendenza è agevole, solo gli ultimi 200 metri sono ripidi. Anche se dalla foto non sembra, questo ultimo strappo è ripido.

Sulla vetta del Monte Castel Giudeo (1037 m) c’è una descrizione del monte. Vi riporto per filo e per segno quello che c’è scritto.

L’origine del toponimo “Giudeo” è controversa e riconducibile a quattro possibili spiegazioni, la prima delle quali, molto improbabile, è che si tratti di semplice omofonia. La seconda ipotesi si basa sull’associazione medievale tra l’idea di ebrei e quella di antichi edifici di origine misteriosa; la terza spiegazione è quella di “perfido” che la parola giudeo aveva acquistato nel medioevo. L’ultima ipotesi, che sembra essere la più fondata di tutte, riconduce al ricordo di antichi insediamenti di ebrei. (Annuario XVIII nuova seria vol XI, dell’Accademia Etrusca di Cortona).

Su questa vetta è possibile osservare i resti dell’antico castello medievale; fra le macerie infatti si riconoscono vari avvallamenti, alcuni andati distrutti con la costruzione del ripetitore, corrispondenti ad altrettanti vani di forma rettangolare e quadrata. La costruzione del castello risale sicuramente al basso medioevo, ma viene menzionato solo in età comunale insieme ad altri 18 castelli del cortonese posseduti da famiglie locali.
L’eccellente posizione strategica permetteva un controllo a vasto raggio per tutto l’orizzonte e soprattutto sulla sottostante viabilità di collegamento fra la Valdichiana e la Valtiberina, la quale in prossimità di Portole si biforca in due, un ramo diretto verso la valle del T. Minima e l’altro verso la valle del T. Minimella.

Purtroppo l’area attorno alla cima del monte dove ci sono questi resti dell’antico castello è recintata e non si può entrare, peccato.

Un paio di foto alla vetta dove c’è il ripetitore.

La vetta del vicino Monte Traforata (1030 m).

La vetta del vicino Alta Sant’Egidio (1057 m).

Le montagne verso nord, ecco cosa indicano le frecce:
freccia rossa il comprensorio della Burraia con il Monte Falco (1658 m) e Monte Falterona (1654 m);
freccia blu Alpe di Poti (974 m);
freccia verde Alpe di Catenaia (1414 m);
freccia arancione Monte Penna (1283 m) della Verna.

Il Monte Favalto (1082 m).

Verso est, in lontananza nelle Marche, il Monte Nerone (1525 m).

Qui una serie di foto in direzione est, sud – est delle montagne in Umbria e Marche. Probabilmente alcuni monti sono la catena dei Sibillini. Difficile però dire con esattezza di quali montagne si tratta, dato che la catena dei Sibillini ha diverse cime oltre i 1500 m. Il Monte più alto di quella zona è il Monte Vettore con i suoi 2476 m.

Questo nella valle dovrebbe essere il paese di Umbertide (247 m), in Umbria.

Verso sud, questo poggio più vicino è il Monte Ginezzo (928 m).

Verso sud c’è anche il Lago Trasimeno.

Qui il Lago Trasimeno a sinistra, la freccia rossa indica il Monte Cetona (1148 m) e la freccia blu il Monte Amiata (1738 m).

Una zummata verso il Monte Amiata (1738 m).

Su una strada sterrata che invece porta al vicino Monte Traforata (1030 m) troviamo questa descrizione. Vi riporto anche questa esattamente come è scritta sul luogo.

Ci troviamo sui resti dell’antica viabilità, di epoca non definibile, che collegava la Valdichiana e Cortona con la Valtiberina, la quale in prossimità di Portole si biforca in due, un ramo diretto verso la valle del T. Minimella e questa che va verso la valle del T. Minima, ove è possibile osservare lunghi tratti di pavimentazione con lastre di pietra. Lungo questo tratto di strada si incontrano alcune località i cui toponimi attestano insediamenti di epoca romana quali Valle Dame, Dapena, Vaiano Arlocina.
Portole resta ad indicare il punto di accesso, dove la strada da Cortona si divideva nei due percorsi che si addentravano fra le montagne.

Questa viabilità era controllata in epoca medievale da vari castelli; sul primo tratto, tra Cortona e Portole, dominavano Castel Giraldi e Castel Melello, mentre il tratto in cui ci troviamo ora veniva controllato da Castel Giudeo.
Scendendo verso la valle del T. Minima, si entrava nei territori di pertinenza del Castello di Casale e più avanti, probabilmente, di un altro castello sul Monte Castellare, ove sono stati rinvenuti frammenti di ceramica tardo romana.

Ecco, adesso, alcune foto fatte sul Monte Traforata.

Qui il largo sentiero che è sulla vetta.

Un paio di foto alle montagne a Sud – est.

Infine altre due foto al Lago Trasimeno.

Simone Paolucci