Arriva il gelo su mezza Europa, Italia compresa!!!

Nel nostro portale non siamo abituati a fare proclami con titoloni, tanto per fare notizia e contatti. Non siamo un sito commerciale e non abbiamo bisogno di esasperare le notizie per raccattare utenti in rete. Ma stavolta siamo di fronte ad una configurazione inusuale, con tempi di ritorno molto lunghi e che capita poche volte di vedere negli anni, soprattutto con questa decisione. Sono ormai giorni e giorni che si prefigura una ondata di gelo degna delle annate tipo 1991 o 1985, ne avevamo già parlato nei precedenti articoli con molta moderazione. Basta vedere i diagrammi termici previsti alla quota isobarica 850 hpa per rendersi conto che se non si tratta di un evento straordinario, poco ci manca! Eccolo qua, riferito alla Toscana orientale:

 

ancora di più si rimane a bocca aperta nel vedere analoga situazione nel resto d’Europa, specie nelle zone del centro Europa ed est Europa, guardate che valori! Grossi disagi si avranno senz’altro per il gelo che arriva direttamente dalla Siberia, grazie ad un ponte anticiclonico (ponte di weikoff) di rara efficacia, che parte dalle Azzorre e arriva fino alla Scandinavia e la Russia:

Tutti ci chiederanno: “ma nevica”?

Crediamo che ci siano molte possibilità su buona parte dello stivale, anche in zone dove la neve è una rarità (esempio, perchè no, Roma!). Tutto dipenderà da come reagirà il nostro mare all’arrivo di una massa di aria così gelida e la conseguente formazione di minimi depressionari che ancora i modelli faticano ad individuare, soprattutto nella esatta posizione! Una prima possibilità nevosa potrebbe capitare fra martedì e mercoledì, specie sul centro e bassa Toscana, grazie ad un minimo depressionario in veloce trasferimento fra il medio e basso tirreno. Ma ancora più grossa occasione per la neve, potrebbe essere fra giovedì e venerdì, per un minimo depressionario in arrivo da ovest che si dovrebbe portare a ridosso del tratto peninsulare. Viste le termiche in quota, sarebbe neve al piano senz’altro su tutte le zone interne della Toscana. Ma la situazione è particolarmente evolutiva e passibile di grandi cambiamenti, quello che è certo è che non ci scanseremo il freddo siberiano. Sapremo essere più precisi (speriamo) nei prossimi aggiornamenti. Almeno per una settimana sperimenteremo l’inverno più crudo e più duro da diversi anni a questa parte!ù

Alessandro Nardi.