Arriva un po’ di neve in Appennino?

Dopo un lunghissimo periodo di correnti mediamente meridionali o comunque sud-occidentali, spesso miti umide e piovose, stavolta si cambia regime circolatorio. Passeremo ben presto a correnti nord-occidentali provenienti appunto dal nord atlantico che trasporteranno aria più fredda di origine polare o artico-marittima. Sarà aria fredda ma non gelida: ricordiamoci che il vero freddo sulla nostra penisola arriva con l’aria artico-continentale o polare continentale, ovvero da est o da nord-est. Chi parla di imminente fase gelida sulla nostra penisola è totalmente fuori strada. Fra l’Immacolata e martedì arriverà o potrebbe arrivare una saccatura nord atlantica seguita da aria fredda. La perturbazione, supportata anche da un minimo di pressione al suolo che si posizionerà (o si potrebbe posizionare) sull’alto Tirreno (in veloce spostamento a sud), oltre ad un nuovo peggioramento del tempo, causerà le prime importanti nevicate sull ‘Appennino, anche sul tratto Aretino. Nel nostro versante pensiamo a nevicate a quote di bassa montagna (difficile addesso indicare con precisione le quote), mentre nel versante emiliano romagnolo la neve si potrebbe spingere a quote più basse. L’aria fredda entrerà sia dalla valle del rodano, sia dalla porta della Bora. Dopo il passaggio perturbato il tempo migliorerà per l’arrivo di un cuneo di alta pressione da ovest. Tale protezione però potrebbe essere solo temporanea.

Alessandro Nardi

Sotto, nell’immagine, il diagramma termico (alla quota di 1500 m libera atmosfera) e pluviometrico riferito alla parte nord della provincia di Arezzo.

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