Autunno e qualità dell’aria

Oggi riprendiamo il tema a noi molto caro della qualità dell’aria che resporiamo.

Come sapete Arezzo Meteo ha realizzato una rete di centraline amatoriali per il monitoraggio della qualità dell’aria nella nostra città, disponibili a questo indirizzo https://www.arezzometeo.cloud/airquality/. Torniamo quindi a trattare un argomento a noi caro: la qualità dell’aria.

Le centraline sono autocostruite e consentono di monitorare l’andamento delle polveri sottili, tanto che questa mattina, al risveglio, ho trovato il telefono con numerose notifiche perché i valori PM10 e PM2.5 da questa notte erano oltre il limite (per i valori ufficiali e certificati rimandiamo comunque al sito ARPA Toscana http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/aria/qualita-aria/rete_monitoraggio/scheda_stazione/AR-ACROPOLI).

Questo il grafico della media delle ultime 24h dalle 10:00am del 12 Nov 2021 alle 10:00am del 13 Nov 2021 dove la linea verde è il PM10 mentre la linea gialla è il PM2.5

È facile notare un aumento considerevole nelle ultime ore del livello di PM (specialmente a Ripa dell’Olmo), dovuto alla situazione meteo con aria stagnante, senza ricambio, tipica di questo periodo autunnale. Dobbiamo preoccuparci? Direi di no dato che i valori di un singolo giorno non sono significativi ma sono importanti le medie variabili su 15gg, fortunatamente basse per la nostra zona. Prendiamo, comunque, spunto da questa situazione per riportare all’attenzione il problema della qualità dell’aria.

Il problema climatico sta diventando sempre più discusso e presente in tutti i notiziari e dibattiti. Ormai sentiamo parlare sempre più spesso di crisi climatica, riscaldamento globale, CO2 ma ancora troppo poco, a nostro avviso, della qualità dell’aria che respiriamo.

Poco si parla del Biossido di Azoto NO2. Fonte Ministero della Salute https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_283_ulterioriallegati_ulterioreallegato_0_alleg.pdf

Il biossido d’azoto (un tipico inquinante dell’aria esterna, originato prevalentemente dal traffico veicolare) è tra gli inquinanti più comuni dell’aria, specialmente in Italia, dove sussiste un uso pressoché esclusivo di gas, per il riscaldamento.

ESA (Ente Spaziale Europeo) ha lanciato nel 2017 il satellite Sentinel 5P per monitorare le sostanze nocive nell’atmosfera.

Questa la mappa degli ultimi 15gg del Biossido di Azoto in Europa.

Come si vede la Pianura Padana, è una delle zone peggiori d’Europa. La concentrazione del Biossido di Azoto è molto influenzata dalle condizioni meteo ed in particolare dalla mancanza di ricambio d’aria. La Pianura Padana essendo circondata dalle Alpi ed Appennini ha scarso ricircolo atmosferico superficiale, in particolare in condizioni di aria stagnante tipiche dell’autunno ed è ricca di alte emissioni di gas inquinanti dovuti alla forte attività industriale ed al trasporto.

Questo lo zoom sull’Italia Settentrionale il 15 Ottobre (fonte Chi Ha Paura del Buio? https://www.facebook.com/NextSolarStorm/posts/4081535158617088 )

Sempre citando il Ministero della Salute:

“Il biossido di azoto ha un odore pungente e può provocare irritazione oculare, nasale o a carico della gola e tosse. Alterazioni della funzionalità respiratoria si possono verificare in soggetti sensibili, quali bambini, persone asmatiche o affette da bronchite cronica. Una sintomatologia precoce a carico delle prime vie aeree in soggetti con patologia polmonare può manifestarsi a partire da concentrazioni pari a 0,2 mg/m3”

Secondo il report “Air Quality in Europe 2020” dell’European Environment Agency, in Italia le persone morte prematuramente per l’inquinamento dell’aria respirata sono poco meno di 100.000 ogni anno di cui 60.000 dovute al PM2.5 e 28.000 al Biossido di Azoto. L’inquinamento nell’aria che respiriamo quindi è paragonabile ai morti di COVID-19.

Cosa possiamo fare? Ridurre, o quando possibile meglio ancora smettere, di fare combustione.

La maggior parte delle emissioni che generano Biossido di Azoto sono i trasporti e le spedizioni.

Ecco quindi ancora una volta l’importanza della transizione ecologica e del passaggio a trasporti e riscaldamenti a zero emissioni.

Il nostro obiettivo è sensibilizzare sul problema dell’inquinamento, perché ciascuno di noi contribuisca attivamente al cambiamento anche con piccoli gesti, che singolarmente sembrano irrilevanti, ma che trasformati in abitudini di massa possono fare la differenza. Ad esempio, facendo qualche passo in più e riducendo, quando possibile, l’uso delle auto, diminuendo la temperatura dei nostri riscaldamenti anche di un solo grado, comprando cibo di stagione e locale che non ha viaggiato, evitando di bruciare ad esempio gli scarti di giardini, campi, alberi nei giorni di aria stagnante … ricordiamoci che la transizione ecologica passa innanzitutto dal cambiamento delle nostre abitudini !!!

 

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