Cercasi inverno…

Passata la fase fredda dei giorni scorsi, l’unica fase fredda in questo (non) inverno, risiamo alle solite, al solito “film” già visto per molto tempo in questa stagione: alta pressione a manetta e caldo nelle montagne. Nelle vallate potrà fare freddo al mattino, facendo sembrare che il freddo ci sia, ma in realtà sarà un freddo fittizio, perché dovuto solo al fenomeno dell’inversione termica.

Gennaio lo possiamo già dare per finito e i primi due mesi invernali per la nostra provincia (e anche zone circostanti) sono stati da dimenticare. Ricordo che dal punto di vista meteorologico l’inverno inizia il 1 dicembre e finisce a fine febbraio, quindi rimane solo un mese di inverno.

Salvo qualche sfiocchettata avuta fino a bassa quota, tra cui anche in città di Arezzo, la neve in realtà non c’è stata neppure in montagna, gli accumuli nevosi son stati sempre pochi e hanno avuto breve durata.
Poi c’è gente che 10-20 cm a 1500 m in pieno inverno gli pare una cosa eclatante, segno evidente che siamo talmente abituati a temperature oltre la media, che in molti si sono dimenticati cosa sia l’inverno. Arrivare perlomeno al metro di neve a quota 1500 m dovrebbe essere la normalità in ogni inverno!

Dato che di fasi nevose non c’è traccia all’orizzonte, neanche in montagna, vediamo di fare un veloce riassunto sulle temperature minime più basse registrate nei giorni scorsi, nell’unica fase fredda avuta in questo inverno, se inverno si può chiamare. Fase fredda in cui però, tranne alcune spolverate, non si sono avute nevicate neppure nelle montagne.
Ecco le temperature minime più basse che abbiamo avuto:

Monte Falco (1488 m) -10.6°c
Ortignano (San Piero in Frassino – 345 m) -10.2°c
Loc. Campi di Bibbiena (362 m) -10.1°c
Palazzo del Pero (406 m) -9.4°c
Monterchi (305 m) -9.3°c
Ponte a Poppi (339 m) -9.1°c
Salutio (326 m) -8.9°c
Soci (382 m) -8.9°c
Bibbiena (Zona Tre Olmi – 392 m) -8.9°c

E badate bene che non si è trattato affatto di un evento gelido, come già troppe volte si è letto in giro: un evento gelido o di gelo è quando le temperature massime restano su una buona parte di territorio sotto allo zero, cosa neppure mai avvicinata nei giorni scorsi, ad esclusione delle montagne, ma in quota è normale.

Non rimane che sperare in febbraio e poi in marzo che faccia un po’ di inverno, con neve almeno nelle montagne, che non sarebbe “ne peccato ne vergogna” dato che è successo decine di volte in passato. Nel non inverno 2006-2007 fece più neve a marzo di quanta ne fece nei precedenti 3 mesi invernali, dimostrazione che fino a tutto marzo in montagna si possono avere buoni accumuli di neve.

Sotto, l’alba di stamani sopra il mare di nebbia romagnolo sul crinale del Monte Falco, a quota 1630 m. Ricordo che questa è la webcam più alta di quota della nostra provincia di Arezzo e di tutto l’Appennino tosco-romagnolo, messa grazie alla collaborazione tra noi e la stazione sciistica di Campigna. La vetta del Monte Falco (1658 m), vetta più alta della zona, è a poche decine di metri di distanza.
Purtroppo la poca neve, 10-20 cm, non permettono l’apertura delle piste da discesa, che ancora non sono mai state aperte in questo inverno e chissà quanto tempo dovrà passare prima che possano essere aperte… Rispetto a quasi tutte le altre località sciistiche, in queste piste non c’è la neve artificiale.

Crinale Monte Falco

Simone Paolucci