Che inversione termica nelle nostre zone!

Stamani, dando un veloce sguardo alle temperature minime delle nostre zone, risalta subito la differenza di temperatura fra i fondovalle e le stazioni in quota: faceva nettamente più caldo in quota, al contrario di quanto si possa pensare (almeno chi non si occupa strettamente di meteo).

Arezzo registrava 0°, Palazzo del Pero -4°, Monterchi -4°…

eppure nelle località montane vi erano temperature nettamente sopra lo zero.

es: Chiusi dell Verna 7°, La Consuma 6,9°, Sestino addirittura 10° (la stazione non è in paese ma in quota).

Questo fenomeno meteo è detto “inversione termica” ed è molto comune in inverno durante le fasi altopressorie, con geopotenziali alti. Di notte le pianure si raffreddano velocemente, l’aria calda tende a salire di qualche decina o centinaio di metri (perchè più leggera), ma rimane in pratica bloccata in quota, dall’azione dell’alta pressione che preme verso il basso.  Oltre una certa altezza, la temperatura poi riprende a scendere, come fa solitamente, seguendo la regola generale (in media 1° ogni 100 metri in situazione di aria secca, un po’ meno in presenza di aria umida).

Per accorgersene basta provare a prendere l’auto, in queste occasioni, munita di termoauto. Vedrete che, se salite in montagna, dopo pochi tornanti la temperatura inizierà ad aumentare invece che a scendere.

Alessandro Nardi.

Nella foto presa dal sito 3B meteo, un chiaro esempio di inversione termica, con il fondovalle freddo alle prese con la nebbia e con i monti assolati e con temperature miti e aria più secca.