Ci aspetta un sabato semi-invernale!!!!

Come ampiamente era preventivabile, il giro d’Italia purtroppo non passerà nè dallo Stelvio, nè dal Gavia. Scartata anche l’improbabile ipotesi passo del Tonale. La neve era prevista cadere già a quota 1000 metri e non si capisce come si poteva affrontare anche il Tonale. Tappa quindi annullata per intero. Questa la situazione allo Stelvio poco fa, con bufera di neve e temperatura ampiamente sotto lo zero:

Il primo impulso instabile e freddo ha interessato questa notte soprattutto l’arco Alpino centro-orientale e il nord est. La neve come abbiamo detto è caduta anche a quote molto basse per la stagione, anche ai 700/800. Questa è Predazzo, in Trentino, quota 1000 metri circa, imbiancata come fosse pieno inverno:

Neve che stamani si è presentata pure ad episodi sull’Appennino Settentrionale, fra l’altro anche all’Abetone e anche a quote di 1000 metri circa.

La fase peggiore del maltempo per la Toscana potrebbe essere quella di domani, Sabato, con l’entrata del nocciolo più freddo e instabile in quota che possiamo notare sulla Francia:

preceduto da venti forti occidentali che stanno spazzando tutta la regione in questa giornata.

Sabato avremo una giornata instabile, senza un fronte organizzato ma con possibilità di rovesci sparsi e di temporali, con possibili episodi di grandine. La neve cadrà, viste le termiche in quota, sul tratto appenninico a quote mediamente intorno ai 1200m. E’ una quota indicativa, poichè in caso di forti rovesci tale limite potrebbe essere rivisto al ribasso:

 

Inutile dire che farà freddo per la stagione, con valori massimi abbondantemente sotto le medie. Un episodio questo non certo usuale per la terza decade di questo mese. Domenica la situazione potrebbe parzialmente migliorare anche se un po’ di instabilità sarà sempre presente sulle zone montuose e interne con possibilità di rovesci qua e la.

Notizie poco confortanti anche per il prossimo futuro. Dopo un inizio settimana migliore, con tempo più stabile, a metà settimana potrebbe arrivare un ulteriore peggioramento con modalità piuttosto simili. Ecco il modello ENS che lascia poco spazio all’ottimismo!

Alessandro Nardi