Fase perturbata o instabile ad oltranza!

Prima di passare tendenze per il prossimo futuro meteo, soffermiamoci su questa immagine, inviata dall’utente BIG del forum CentroMeteoToscana, residente nell’appennino Reggiano:

episodio di gelicidio o pioggia congelantesi sull’appennino reggiano, con ringraziamento per l’utente BIG del forum CMT

 

le correnti sciroccali, dopo le nevicate anche in pianura della giornata di sabato (temporanee e senza particolari attecchimenti) hanno eroso piuttosto velocemente il cuscino freddo partendo dalle quote medie, tanto che la pioggia ha guadagnato anche le quote di media/alta montagna (stamani, Domenica, piove anche sul monte Falco a 1600 metri di slm). Il freddo, in qualche caso, però è rimasto incassato nelle valli più strette della nostra catena montuosa e quindi si sono avute piogge con temperature sotto lo zero. Il fiocco di neve, passando per uno strato mite, si scioglie e anche passando successivamente da strati più freddi, rimane liquido e sopraffuso, ma ricongela con il contatto con il suolo: situazione davvero pericolosa perchè si formano strati di ghiaccio e è dannoso pure per le piante che rimangono appesantite, con possibili stroncamenti dei rami.

Spiegato questo, da un veloce sguardo ai modelli matematici possiamo notare che il tempo non volgerà di certo al bello. Dopo la breve fase sciroccale, altre perturbazioni e depressioni atlantiche entreranno dritte sul Mediterraneo prolungando la fase di tempo instabile con termiche moderatamente invernali e con il ritorno della neve a quote più consone. L’alta pressione delle Azzorre rimarrà a sonnecchiare su basse latitudini, il canale depressionario sarà costretto a seguire il solito tragitto poichè alle alte latitudini avrà la strada sbarrata da un campo di alte pressioni di natura più termica.

Come possiamo vedere dal diagramma ENS su base GFS, le temperature a 850 hpa si riporteranno leggermente sotto la media e avremo dei peggioramenti alternati a fasi brevi de tregua:

 

ecco il modello Europeo per le prime ore di mercoledì prossimo, con nostra rielaborazione:

insomma, non ne usciremo tanto facilmente. Un gennaio davvero dinamico, come non se ne vedeva da qualche anno, visto che spesso questo mese veniva dominato da campi di alta pressione semistazionari.

Alessandro Nardi