Il Castagno Miraglia

Alcune foto del Castagno Miraglia: è l’albero con il tronco più grande di tutta la provincia di Arezzo, la sua circonferenza è di circa 8 metri emmezzo.
Si trova nella foresta del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, nella zona di Camaldoli, precisamente in località Metaleto, a una quota di circa 940 m.
E’ in un punto molto comodo da raggiungere: fino a Metaleto la strada è asfaltata, ci si arriva in auto. Da qui, a piedi, dista a dire parecchio 5 minuti.
Peccato che il castagno non è più in ottime condizioni, nel senso che la parte “viva” della pianta non è molta. Davvero maestoso e imponente però il suo tronco.

Adesso vi scrivo la descrizione del Castagno Miraglia, così come si trova scritta sul luogo.
Questo vecchio e maestoso esemplare è così chiamato in omaggio alla signora Elena Miraglia, moglie del Comm. Miraglia, Direttore Generale del Ministero dell’Agricoltura alla fine dell’Ottocento (“Registro Storico della Foresta Inalienabile di Camaldoli dal 1871 al 1912” – manoscritto conservato nell’archivio dell’U.T.B. di Pratovecchio). Fino a qualche decennio fa questo maestoso albero ospitava al suo interno un tavolo e delle sedie dove la signora Miraglia passava intere giornata a ricamare sotto la frescura del castagno.
Difficile è precisarne l’età. Il Registro Storico, circa un secolo fa, indicava “oltre duecento anni”. Il Castagno dovrebbe quindi averne oltre 300. Tuttavia, in base all’aspetto, alla circonferenza, allo spessore di alcuni anelli legnosi, si può ipotizzare un’età di 400-500 anni.
Notevoli sono le sue dimensioni. La circonferenza alla base è di 12 m, mentre a petto d’uomo (cioè a 1.3 m da terra, dove per convenzione si misurano gli alberi) è di 8.5 m; l’altezza è di 19 m.
Il tronco all’interno è vuoto e presenta una larga apertura longitudinale, che si spinge fino a oltre 10 m di altezza. Nonostante questa vistosa ferita, la pianta è tuttora in buone condizioni vegetative; infatti la parte interna del tronco scomparsa a causa dell’azione dei funghi saproxilici, ha solo funzione meccanica di sostegno, mentre la porzione di fusto che permette la circolazione della linfa è quella periferica. Quindi, anche se fortemente indebolito nella sua struttura, l’albero continua a vivere.
Questa pianta monumentale è certamente residuo dell’antica coltivazione dei castagneti da frutto, che del resto prosegue non lontano da qui.
Oggi il Castagno Miraglia è inserito in un bosco di conifere (Abete bianco e Douglasia) frutto di successivi rimboschimenti.
Il Castagno Miraglia, oltre ad essere una delle piante più grandi della provincia di Arezzo, è inserito nell’elenco degli alberi monumentali della Regione Toscana ed in quello dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità.
Le numerose visite di gitanti e escursionisti hanno causato, con il passare degli anni, erosione ed eccessiva compattezza del suolo dei pressi ed all’interno del tronco cavo, con il rischio di danni alle radici. Per questo l’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Pratovecchio ha provveduto alla costruzione della staccionata di protezione. Si invitano tutti i visitatori a non oltrepassare tale recinzione posta a salvaguardia della pianta, che potrà così condurre la testimonianza del suo passato alle future generazioni.

Da notare che seppur sul luogo c’è scritto che la circonferenza è di 8.5 m, nella lista degli alberi monumentali c’è scritto che questo castagno ha la circonferenza di 8.8 m.

Simone Paolucci