La “cintura” di basse pressioni equatoriali

Visto che anche oggi è difficile parlare di meteo poiché la situazione è davvero statica e alla fine si analizzerebbero sempre le  solite cose (sole, alta pressione e sopramedia termica), parliamo di qualche curiosità a livello di clima in modo comunque semplificato per essere compresa un po’ da tutti, anche dai profani.  Nei pressi dell’equatore, esiste una fascia di basse pressioni termiche permanenti, con piogge pomeridiane quasi costanti. Da qui lo sviluppo su queste zone delle foreste equatoriali (pensiamo alla foresta Amazzonica). Questo perché in questi settori esiste una forte convenzione: il sole scalda il suolo, l’aria diventa leggera e sale verso l’alto. Siccome oltre che più leggera delle zone circostanti è anche molto umida, mano a mano che sale trova pressioni più basse, si espande e si raffredda fino al punto che si condensa sotto forma di nuvole, provocando piogge e temporali a carattere diurno. Questa risalita di aria termina ai limiti della tropopausa. A questo punto diverge verso nord (e verso sud nell’altro emisfero) non potendo salire ulteriormente (poiché nella troposfera e poi nella stratosfera si assiste ad inversione termica che funge da “tappo”), ma questo tragitto viene deviato verso Est dalla rotazione terrestre e quindi dalla forza apparente detta di Coriolis. A questo punto la corrente diviene occidentale, (intorno al 30° parallelo) si raffredda, diventa più pesante ed è costretta a scendere. Aria che scende dall’alto è tipica delle alte pressioni ed è per questo che in questa area esistono i più grossi deserti del nostro emisfero (compreso quello del  Sahara) dove non esistono quasi le precipitazioni a causa dell’effetto compressione e subsidenza dell’ aria in discesa dall’alto. Parte di questa aria poi ritorna verso l’equatore (sede di basse pressioni al suolo) con moto nord est – sud-ovest nel nostro emisfero e sud est – nord ovest nell’altro emisfero: questi non sono altro che gli Alisei (o Trade Winds), venti costanti e permanenti usati nell’epoca delle grandi navigazioni ed esplorazioni. Questo meccanismo è stato scoperto da Hadley e infatti si chiama “Cella di Hadley”, parte della circolazione generale dell’atmosfera. In estate questa cella tende a spostarsi verso nord nel nostro emisfero, permettendo alle alte pressioni sub-tropicali di invadere talvolta parte del Mediterraneo, provocando qualche volta le ondate di caldo “africano”

Alessandro Nardi