La nube orografica di Lignano

Questo è il termine tecnico, ma gli aretini la chiamano “il cappello di Lignano” e spesso la associano con l’arrivo della pioggia. Spesso questa circostanza è veritiera, ma non è sempre così. Quando arriva una perturbazione, 7 volte su 10 si instaurano inizialmente correnti meridionali, spesso umide. Queste impattano perpendicolarmente su Lignano: l’aria, trovando la barriera montuosa, è costretta al alzarsi verso l’alto. Salendo di quota è costretta a raffreddarsi (trovando pressioni più basse) e quindi a condensarsi, formando la classica nube sulla vetta. Questa nube, a seconda della intensità delle correnti in quota, verrà “striata” per qualche centinaio di metri verso la città, ma poi tenderà a dissolversi, poiché la corrente d’aria, una volta scavalcato Lignano, tende a scendere. Nella discesa, l’aria si comprime e si secca, dissipando la nube (fenomeno di fohn in piccola scala).
Questa mattina non c’è nessun fronte perturbato in arrivo, ma solo tanta umidità nell’aria e una corrente di libeccio sostenuta in quota: ecco perché su Lignano c’è il cappello (che si dissolverà col passare delle ore per la maggiore insolazione e quindi abbassamento dell’umidità relativa) ma non è in arrivo nessuna fase di maltempo. Al massimo nel week end avremo un deciso ricambio di aria ma pensiamo che non avremo fenomeni di instabilità rilevanti.

Alessandro Nardi

Lignano questa mattina, col classico cappello ma senza pioggia in arrivo