Lungo termine: possibile “spanciamento” dell’alta pressione

I modelli matematici è già da qualche aggiornamento che ci fanno intravedere una possibile fase altopressoria, con massimi oltr’alpe, su buona parte della nostra penisola. D’altronde anche gli indici teleconnettivi che interessano il nostro comparto, sembrano votati ad una fase positiva, seppur non eclatante. In particolar modo sia Arctic Oscillation AO (che misura la forza del Vortice Polare Troposferico) che North Atlantic Oscillation (NAO, che misura il divario pressorio fra Islanda e Azzorre) sono previsti in salita. A questo uniamo la forzante NINA abbastanza decisa (che fa in modo che l’anticiclone delle Azzorre risulti più invadente verso l’Europa Occidentale) e deduciamo che, anche se parliamo di lungo termine, un certo spanciamento verso i nostri settori dell’anticiclone è abbastanza probabile. Vista la  posizione che potrebbe assumere, è possibile un rientro di aria fredda dai Balcani, che potrebbe colpire il nostro sud e versanti adriatici (come evidenziato dalla grafica). Notare anche come il getto in Atlantico rinforzi, spianando lungo i paralleli l’anticiclone delle Azzorre e deviando il flusso perturbato verso i paesi nord europei (un classico di una NAO positiva). Inverno finito? Niente affatto! A parte che questo tipo di anticiclone non garantisce certo un periodo troppo mite, viste le correnti di rientro da est abbastanza fredde, poi perchè sembra che in seguito questa figura barica possa disporsi di nuovo per meridiani, facendo scendere dal suo bordo orientale, aria fredda artica che potrebbe colpirci. Ma di questo, ovviamente, ne parleremo a tempo debito.

Alessandro Nardi