Martedì: nuovo peggioramento

Prosegue ormai da circa 40 giorni questa lunghissima fase del tempo più tipicamente autunnale che invernale: dall’episodio freddo e nevoso di fine novembre c’è stato soltanto un alternarsi di fasi anticicloniche accompagnate spesso dalla presenza della nebbia nelle pianure e nelle valli (con tempo buono e mite in montagna) e fasi perturbate a tratti molto incisive, con neve abbondante in quota sulle Alpi e con piogge diffuse nelle regioni tirreniche ma con neve relegata alle cime appenniniche poichè queste pertubazioni, prevalentemente zonali, erano accompagnate da aria piuttosto mite. Questo trend sembra che al momento non abbia intenzione di cambiare: è vero che si formerà un anticiclone in sede Scandinava ma questo per ora non avrà conseguenze in termini di freddo sulle nostre zone. Il ramo Canaedese del vortice polare sembra molto attivo e non farà altro che sparare correnti e sistemi pertubati da ovest verso est verso l’Europa occidentale penisola compresa. Vista l’opposizione della cella anticiclonica nord-Europea, il flusso sarà costretto a passare basso e ad investire le latitudini più meridionali. Un peggioramento è quindi atteso per martedì prossimo: sarà preceduto da correnti meridionali umide e miti e seguito da aria più fresca di tipo polare marittimo (e quindi aria piuttosto stemperata per il tragitto sull’Oceano Atlantico). Prevista di nuovo pioggia, neve sulle Alpi e sugli Appennini, inizialmente a quote alte per poi portarsi a quote medie. Insomma una condizione del tempo tipicamente tardo-autunnale.

Questa la grafica prevista per la regione (target prima parte di martedì):

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ecco le precipitazioni previste (modello LAMMA base ECMWF):

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sinottica al suolo con la disposizione dei fronti e delle figure bariche:

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Alessandro Nardi