Spanciamento dell’alta pressione

Sta quasi giungendo al termine questa fase molto fredda caratterizzata dall’arrivo di aria di estrazione artico-continentale, che ha avuto maggiori effetti al centro-sud ma che non ha certo risparmiato parte della nostra regione: al momento sono in atto deboli nevicate in alcune zone delle province orientali anche a quota di pianura. Più che le nevicate, l’elemento saliente di questa avvezione artica è il vento abbastanza teso che imperversa dai quadranti nord-orientali. Lasciando per il momento perdere le immagini di molte località del centro sud alle prese con nevicate eccezionali (Messina, Palermo, Taormina ecc ecc dove la neve è certamente un evento non proprio consueto), vediamo cosa ci aspetta nei prossimi giorni.

L’alta pressione delle Azzorre, che si era posizionata con asse meridiano inclinato verso nord est, facendo affluire aria gelida verso i nostri settori, sta spanciando verso le nostre regioni centro settentrionali, spinta dalla ripresa delle correnti atlantiche che imperversano a latitudini medio-alte.

A Capodanno avrà invaso anche le nostre zone, facendo cessare la corrente artica e apportando un deciso aumento termico in quota:

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La vecchia circolazione depressionaria agirà ancora al sud che sarà alle prese con il maltempo anche nel primo giorno dell’anno. Nella nostra regione il tempo sarà in deciso miglioramento, con freddo notturno e gelate estese, complice la serenità del cielo e la possibile calma di vento.

Ci attendono quindi un po’ di giorni (2 o 3??) con tempo stabile, soleggiato, salvo l’arrivo di stratificazioni nuvolose nella giornata di venerdì.

L’aumento termico, dopo il picco gelido di queste ore, è evidente anche dalla visione della prossima grafica (a 1500 m circa)

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Le temperature in quota andranno molto velocemente sopra media. Da monitorare successivamente l’ennesima ondulazione delle correnti, che potrebbe apportare una nuova risalita meridiana dell’alta pressione delle Azzorre con arrivo, specie nei settori orientali della penisola, di nuova aria fredda di origine artica, stavolta però molto meno incisiva di quella che ci sta attualmente interessando.

Alessandro Nardi.