Festività piuttosto miti, con anticiclone invadente

Possiamo dire con basso rischio di errore che queste festività Natalizie non verrano certo ricordate per il clima freddo. Da giorni abbiamo parlato di una breve ma intensa scaldata ad opera dell’anticiclone sub-tropicale che ha avvettato aria mite sulla nostra penisola. Tale avvezione termica positiva però ha avuto i maggiori effetti in quota, poichè lo scarso rimescolamento degli strati di aria più prossimi al suolo (mancanza di ventilazione) non ha permesso la distruzione delle inversioni termiche e del cuscino di aria fredda che è rimasto incollato al suolo. L’aria calda è più leggera e quindi tende a scorrere in un primo momento in quota. Sulle aree di montagna le termiche, a 1500/1600 m, hanno raggiunto i 12/14 gradi: queste sono temperature che mediamente si riscontrano a primavera inoltrata. Tale anomalia verrà riappiattita nei prossimi giorni, quando le termiche in quota torneranno entro valori più consoni, anche se ancora sopra media. La situazione sinottica dei prossimi giorni vedrà un vortice polare attivo nei nostri settori con una depressione atlantico/islandese piuttosto profonda. In questo modo, con un flusso atlantico che tenderà ad alzarsi, l’anticiclone sub-tropicale si metterà in posizione protettiva del Mediterraneo, anche se alcuni fronti sfioreranno il nord e le Alpi. Alta pressione non necessariamente porta il bel tempo in inverno, specie nelle pianure: c’è sempre l’agguato delle nebbie oppure, quando le correnti lo consentono, si possono formare delle stratificazioni nuvolose che rendono il tempo uggioso.

Ecco la situazione prevista per sabato, con la fase alto pressoria sopra le noste teste e la depressione Islandese in grande spolvero, con flusso atlantico ben alto di latitudine:

 

 

Per Natale (a cavallo di Santo Stefano) passerà una debole ondulazione atlantica, con modesto peggioramento del tempo al nord e settori Tirrenici, con dei piovaschi in Toscana, specie sui settori nord-occidentali:

sempre in un constesto piuttosto mite e con neve solo sulle cime più altre dell’Appennino. Un calo termico avrà luogo (specie in quota) nella giornata di Santo Stefano, con il passaggio del fronte come evidenziato dalla sinottica al suolo:

 

In questa giornata potremo avere anche dei rovesci più intensi in un contesto perturbato/variabile con ventilazione da libeccio, in rotazione da nord dopo il passaggio del fronte.

Almeno fino a Capodanno non sono previste irruzioni di aria fredda nel Mediterraneo e questo lo possiamo dire con basso rischio di errore malgrado la distanza temporale. Inverno che si sta prendendo una pausa.

Lo staff augura un felice anno a tutti, specie alle persone che ne hanno più bisogno.

Alessandro Nardi