Ancora incerta la prognosi per la possibile neve di venerdì

Malgrado le idee siano un pò più chiare rispetto a qualche giorno fa, ancora i modelli matematici fanno fatica ad inquadrare l’esatta traiettoria dell’affondo della saccatura nord-atlantica che dovrebbe interessare il centro-nord della penisola a partire da venerdì, subito dopo questa retrogressione fredda-continentale. Al momento l’ipotesi più accreditata (ma non affatto sicura) è la formazione di un minimo di pressione secondario sul Golfo di Genova  (o sull’alto Tirreno) in spostamento nelle ore successive sull’alto adriatico. Prendendo per buono quello appena detto, resta da valutare se reggerà il freddo pellicolare, eredità della precedente irruzione fredda, sulla nostra regione o se verrà scalzato a colpi di libeccio, che porterà aria certamente più mite, con rialzo repentino della quota neve. Come capite bene la situazione non è facile da inquadrare, anche perchè manca davvero troppo tempo per trarre delle conclusioni. In un primo momento, crediamo, che le precipitazioni siano a carattere nevoso fino alla pianura, specie nelle zone lontano dal mare e nei settori dell’alta toscana (che potrebbero beneficiare della tramontana scura). In “pole position” ovviamente, per la neve, le vallate appenniniche, come Casentino, Altotevere, Garfagnana, Lunigiana, Mugello, certamente più riparate dall’influenza delle correnti più miti marittime. Le termiche, con il passare delle ore subiranno comunque un addolcimento. Ne riparleremo con maggiori dettagli più avanti.

Alessandro Nardi