Il melograno e l’orto di ottobre

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Tra gli alberi da frutta di facile coltivazione, il melograno (Punica Granatum) è sicuramente uno dei più facili: non necessita o quasi di annaffiature, può vivere anche in mezzo ai sassi resistendo bene alla siccità. Originario della Persia e dell’Azerbaijan, è stato portato dai romani , che lo ritenevano a ragione un frutto dalle grandi virtù.

La pianta si difende bene dalle malattie fungine e dai parassiti, necessita di poche cure a parte la necessità di potature che ne mantengano la forma, altrimenti tende a diventare un cespuglio spinoso. Si può dire che è una pianta bellissima e per niente delicata.

Il frutto è ricchissimo di vitamina C A B ed E, oltre che ricco di polifenoli antiossidanti e di potassio. L’architetto che progettò il mio giardino aveva previsto un melograno da fiore che avrebbe avuto fiori più grandi e abbondanti rispetto alla pianta normale, ma io scelsi invece un melograno normalissimo che fruttifica da anni e mi dà grandi soddisfazioni: i suoi fiori e i suoi frutti sono una gioia per gli occhi come ricorda il Poeta… Il verde melograno dai bei vermigli fior….!

 

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Lavori nell’orto: questo periodo dell’anno serve a preparare l’orto per tutto il periodo invernale, sono gli ultimi lavori importanti per l’orto e il giardino che poi resteranno a riposo fino a primavera tranne pochi interventi. Estirpate le piante oramai esaurite dei pomodori, delle melanzane, dei peperoni, delle zucchine e bruciate tutte le piante e le foglie malate, non usatele per la composta se non sono sane: trasmetterebbero le malattie al terreno ed è meglio quindi eliminarle. Rimettete a posto i pali di sostegno dopo averli ripuliti perché non restino anche lì dei residui che potrebbero propagare le solite malattie fungine . Proteggete con tunnel i cetrioli che potranno ancora dare frutti.

 

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A questo punto dovremo vangare la terra nelle zone rimaste libere e prepararla per le colture invernali e per le semine. Prima di lavorare il terreno, spargeremo concime naturale e composta, per arricchire la terra già sfruttata dalle colture precedenti. Cerchiamo di creare una rotazione delle colture evitando di rimettere le stesse piante o semi negli stessi posti: per esempio al posto di pomodori, melanzane peperoni ecc, non metteremo cavoli o spinaci che hanno grandi esigenze di azoto, ma semineremo fave, piselli, fagiolini ecc. che invece cedono azoto al terreno limitando quindi la necessità di concimazioni aggiuntive.

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Possiamo seminare subito fave e piselli mettendone 3-4 semi in ogni buca profonda 20 cm e posta a 30 cm una dall’altra, per i baccelli non c’è necessità di guardare la Luna, ma per gli altri semi metteteli a Lunacalante per evitare che vadano a seme. Se avete spazio potete mettere a dimora le piantine dei carciofi interrando letame o altro concime naturale, si possono seminare ancora gli spinaci e mettere a dimora insalate e radicchi invernali, mettiamo a dimora anche cavolfiore e verze senza dimenticare il cavolo nero.

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Lasciate una zona solo vangata senza affinare la terra dove metteremo l’aglio a Dicembre o Gennaio in un periodo asciutto interrando i gli spicchi poco profondi e senza innaffiare perché l’aglio teme gli eccessi d’acqua e non va mai annaffiato se non in periodi particolarmente siccitosi

Nel giardino dopo aver tagliato l’erba diamo un po’ di concime a lenta cessione per nutrire il prato esaurito e mettiamo a dimora i bulbi di tulipani, crochi, narcisi e giacinti che fioriranno a primavera.

Buon lavoro e buoni raccolti.

 

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Franco l’ortolano